Presentazione del volume di Valerio Romitelli

(Cronopio, Napoli 2007)

 

 

Mercoledì 27 giugno 2007 – ore 17,30

Sala dell’Istituto storico della Resistenza

Vicolo delle Asse, 5 – Parma

 

 

 

Non può stupire l’accoglienza che alla storia partigiana riserva il nostro tempo, dominato com’è dalla sensibilità neoliberale. Che interesse può avere oggi ricordare la loro esperienza fatta di accettazione e di disprezzo della sofferenza individuale, di coraggio, del dare e del subire la morte come normalità quotidiana? Niente osta a che tale esperienza sia catalogata assieme agli orrori di cui il Novecento avrebbe il primato, e che risulti dunque odiosa, come odioso pare questo che sembra essere il secolo del male. Forse bisognerebbe invece prendere atto che, stando alla lezione di Machiavelli, il nostro tempo è semplicemente nullo per la politica, e obiettare che questa epoca politicamente buia può incolpare di orrori la precedente solo perché è irresponsabile dei propri – quelli fatti di stermini di interi paesi per fame, sete e malattie. Obiettare che l’attuale morte della passione politica non solo non ha salvato l’umanità, ma, al contrario, ha dato la stura a passioni identitarie, etniche e religiose, queste sì del tutto irrazionali e insensatamente aggressive. Si potrebbe concludere, allora, che la vicenda dei partigiani meriti ancora di essere meditata e valutata come fonte inevitabile per la ricerca di nuove idee e di nuove passioni per la politica.

 

Interventi di

Stefano Calzolari (Soggetto presente)

Marco Minardi (Isrsc Parma)

Diego Melegari (Centro studi movimenti)

Valerio Romitelli (Università di Bologna)

 

In collaborazione con

Associazione Soggettivo presente di Parma