In dialogo con Ernesto Laclau
a cura di Marco Baldassari e Diego Melegari
(Ombre corte, Verona 2012)
Sempre più frequentemente si assiste al ritorno nel lessico politico contemporaneo di concetti come “populismo” e “antipolitica”, spesso utilizzati come passepartout per descrivere fenomeni eterogenei che sfuggono alla consueta classificazione della politica moderna: dal movimento dei “grillini” alla Lega Nord, dalle forme di etnopopulismo nazionalistico alle proteste antieuropeiste.
Questo libro, intrecciando un dialogo con il filosofo argentino Ernesto Laclau, grazie anche a una lunga intervista qui pubblicata per la prima volta, prende l’avvio dalla nozione di “popolo” e propone una lettura alternativa alla piatta opposizione tra “populismo” e “democrazia”. Attraverso un apparato concettuale che si nutre del riferimento a Gramsci e a Lacan, ma che si confronta anche con l’intera storia del marxismo politico, Laclau è arrivato a teorizzare un concetto di “popolo” e di “populismo” come articolazione egemonica e “democrazia radicale”, contribuendo così a sottrarre questi concetti all’identificazione con un’omogeneità di tipo etnico o nazionalistico o a una viscerale antipoliticità.
La riattivazione e la ridefinizione radicale di una categoria chiave della modernità politica come quella di “popolo” sembrano però destinate a trascinare con sé altre questioni, altrettanto classiche e bisognose di essere ripensate. “Stato”, “rappresentanza”, “popolazione”, “massa”, “organizzazione” appaiono infatti agli autori di questo volume termini che, insieme ad altri, non possono essere rimossi, se si vuole davvero raccogliere la sfida laclausiana e operare una critica radicale del presente.
Contributi:
Marco Baldassari, Laura Bazzicalupo, Gianfranco Borrelli, Pietro Bottazzi, Maura Brighenti, Stefano Calzolari, Fabrizio Capoccetti, Lorenzo Chiesa, Sandro Chignola, Ida Dominijanni, Fabio Frosini, Emanuele Leonardi, Diego Melegari, Sandro Mezzadra, Damiano Palano, Geminello Preterossi, Valerio Romitelli, Davide Tarizzo.