Presentazione del libro di Margherita Becchetti e Ilaria La Fata
Sabato 8 febbraio 2014, ore 18,20
Caffè letterario Vetr’Aria
Via Berenini 78 – Fidenza (Pr)
Il volume ricostruisce il contributo dei fidentini al movimento di Liberazione alla luce dei nuovi temi del dibattito storiografico. Le eredità dell’antifascismo clandestino, la questione della “scelta” di una generazione cresciuta sotto il fascismo, il legame tra lotta armata e lotta non armata, il ruolo delle popolazioni nelle dinamiche della guerra totale, l’interpretazione della lotta partigiana come conflitto dalle molteplici sfaccettature, il difficile rapporto con i comandi alleati vengono indagati a partire dall’analisi della realtà e delle vicende che interessarono l’intera comunità di Fidenza. Attraverso fonti d’archivio e numerose testimonianze orali il libro ripercorre gli episodi che maggiormente hanno segnato la storia della lotta partigiana locale, nel più ampio contesto della seconda guerra mondiale, dagli eventi dell’8 settembre alla formazione delle prime bande di “ribelli”, dai rastrellamenti nazifascisti ai bombardamenti alleati sulla città, dalle stragi delle Carzole e di via Baracca alla primavera della Liberazione.
… Terminata la “loro” sfilata, i partigiani fidentini non consegnarono le armi ma proseguirono sulla via Emilia e rientrarono a Fidenza. Per loro, quel gesto fu il simbolo della volontà di rinnovamento che li aveva guidati nei mesi della lotta e su quei camion prendeva forma il senso della propria identità di ribelli: dopo i sacrifici e le durezze patite in montagna, dopo la dolorosa perdita dei compagni, dopo le devastazioni e gli orrori della guerra, non era accettabile che proprio ora, nel momento di un possibile nuovo inizio, le speranze di mutamento si scontrassero così velocemente con il realismo politico del dopoguerra. E questo comune senso di ribellione si innestava su legami molto stretti, dettati non solo dall’essere maturati nella stessa comunità ma anche dall’aver condiviso percorsi esistenziali molto simili: dall’infanzia trascorsa tra le medesime strade, alla delusione per la vuota magniloquenza fascista, dalla scelta della lotta armata alla formazione di una nuova coscienza politica all’interno della banda partigiana. Dopo vent’anni di dittatura e venti mesi di potere nazista l’intera comunità fidentina riconosceva, ora, in quei suoi giovani compaesani il simbolo della ritrovata libertà e della rinascita di una nuova identità collettiva…
conduce Andrea Villani