Visita guidata - Domenica 4 maggio 2014, ore 10,30
Passeggiata sui luoghi del lavoro e dei conflitti operai dalla prima industrializzazione a oggi
A cura di Centro studi movimenti
racconti di Marco Adorni, William Gambetta e Mario Palazzino
Ritrovo in via dei Farnese, all’angolo con borgo Tanzi
In occasione del Primo maggio, una passeggiata per riscoprire, a Parma, la città del lavoro e dei lavoratori, dai primi decenni dell’Ottocento alla fine del Novecento, dai primi laboratori proto-industriali alle officine meccanizzate, ai grandi stabilimenti fordisti, alla loro dismissione e al sorgere, al loro posto, di nuovi luoghi di consumo.
Una città che, sempre più, ha visto crescere il ruolo di nuovi attori sociali, gli operai, con nuove forme di lotta – gli scioperi, le casse di resistenza, i cortei e i comizi – e nuove organizzazioni – le società di mutuo soccorso, le leghe sindacali, le camere del lavoro e i partiti di massa.
Una passeggiata, dunque, per ritrovare volti e battaglie che hanno dato dignità al lavoro, racconti forse utili in quest’epoca che, sempre più, mette in discussione diritti e conquiste.
Info: csmovimenti.orgm.parma@libero.it – 328.9769438
DOVE ANDREMO…
In via Farnese, a ridosso degli ampi spazi verdi, delle architetture neoclassiche e delle raffinate opere d’arte del Giardino Ducale, ci soffermeremo sulle tracce dell’opprimente presenza di due storiche fabbriche cittadine, ovvero gli antri protoindustriali della Cereria e della Vetreria Bormioli di Parma, dove, bambini, adulti e anziani erano avvinti in un comune destino di schiavitù…
In una parte di quello che un tempo fu l’ex convento di Santa Teresa, in borgo delle Grazie, nel 1907 si trasferì la Camera del lavoro, proprio negli stessi giorni in cui alla sua guida fu nominato Alceste De Ambris. Per i popolani dell’Oltretorrente, essa divenne tempio della fede e quartier generale, casa e luogo che si prendeva cura del destino dei miseri e che a tutti, anche agli ultimi, riconosceva e restituiva dignità.…
Fin dal 1232, Piazza Ghiaia fu la piazza del mercato cittadino. A differenza delle altre due piazze storiche (Duomo e Garibaldi), la Ghiaia non rappresentò mai alcun potere istituzionale, ma il cuore popolare della città. E così questa piazza, negli anni, ha ospitato paterii (rivenditori di masserizie), macellai, beccherie, forche e ghigliottine per le esecuzioni pubbliche…
l 28 maggio 1893, in una piazza colorata e festosa, fu inaugurato il monumento a Giuseppe Garibaldi tra l’entusiasmo generale, i discorsi ufficiali e le musiche della banda cittadina. Una cerimonia straordinaria cui parteciparono migliaia di popolani, lavoratori dai mille mestieri, poiché, oltre alla statua all’Eroe, nel Palazzo del Governatore, lo stesso giorno venne inaugurata anche la prima Camera del lavoro…
Il 22 marzo 1950, nel duro clima della Guerra fredda, dopo uno sciopero generale proclamato dalla Cgil, con un comizio in piazza Marconi, gruppi di lavoratori si incamminarono lungo strada Repubblica, verso la Camera del lavoro, in via Petrarca, quando la polizia iniziò a sparare…
Il pastificio Barilla e lo zuccherificio Eridania furono, nei primi anni del Novecento, i simboli di una trasformazione straordinaria nella geografia industriale della città, che si era consumata con la costruzione della stazione ferroviaria, con i nuovi viali cittadini costruiti sulla distruzione delle mura, con l’emancipazione delle industrie dai canali per via della nuova disponibilità di energia elettrica e con la crescita del settore della trasformazione dei prodotti agricoli……
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