L’emigrazione femminile nel Novecento
a cura di Susanna Preo
Nel corso dei primi anni del Novecento, fino alla Prima guerra mondiale, il fenomeno dell’emigrazione italiana raggiunse la sua maturità, con un considerevole aumento delle partenze, soprattutto di giovani uomini, provenienti dalle regioni meridionali e diretti verso mete transoceaniche. In questo contesto, le donne da una parte si trovarono spesso costrette a seguire i mariti nel paese d’emigrazione, dall’altra parte si trovarono protagoniste di un processo di emancipazione dovuto ai nuovi ruoli sociali acquisiti con la partenza degli uomini.
Se nel corso del primo conflitto e durante il ventennio fascista, l’emigrazione si ridusse – sia per le norme limitative del fenomeno introdotte dal regime, sia a causa delle politiche restrittive adottate da altri paesi come gli Stati Uniti –, successivamente alla Seconda guerra mondiale prese consistenza quella che viene definita “un’immigrazione sentimentale”, con la partenza di quasi diecimila “spose di guerra” italiane al seguito di soldati americani, conosciuti nel corso del conflitto. Dopo la stasi del conflitto, dunque, il movimento migratorio riprese vigore tanto che fino agli anni Ottanta partirono dall’Italia circa 8 milioni di persone che ebbero come meta, soprattutto, paesi europei.
Negli ultimi decenni, invece, l’Italia è divenuta terra di immigrazione da parte di moltissime donne, provenienti soprattutto dall’est Europa, che giungono in Italia a svolgere quei lavori di cura che sono da sempre tipicamente femminili, allo scopo di garantire un miglior futuro ai propri cari, affrontando viaggi difficili e pericolosi, lasciando i propri figli a parenti, amici o in strutture apposite. Noi siamo abituati a definirle “badanti”, senza chiederci mai chi sono queste donne, da dove vengono, cosa facevano prima, cosa si sono lasciate alle spalle.
Il percorso si articolerà in due fasi principali. La prima, con un approccio diacronico, si concentrerà sulle esperienze migratorie delle donne italiane nel corso del ventesimo secolo; la seconda approfondirà il tema dell’emigrazione femminile straniera nel nostro paese negli anni più recenti. Per affrontare queste tematiche si prevede l’uso di film, testimonianze e brani di libri.
Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno ed è rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
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