Presentazione del libro di John Foot - Sabato 18 aprile 2015, ore 16:30

 

Fattoria di Vigheffio – Parma

 

 

Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978 (Feltrinelli 2014)

 

 

Saluti di Bruno Rossi (Fondazione Mario Tommasini) e Elena Saccenti (Direttore generale Azienda Usl di Parma)

 

Conversazione tra John Foot, Ilaria La Fata, Pietro Pellegrini e Vincenzo Tradardi

 

 

A cura di

Fondazione Mario Tommasini

Azienda USL di Parma

Centro studi movimenti

 

 

 

Nel 1961 Franco Basaglia assume la direzione del manicomio di Gorizia; nel 1978 la legge 180 decreta la chiusura definitiva dei manicomi in Italia. La battaglia per la riforma radicale dell’assistenza psichiatrica fu innescata dal rifiuto di pochi medici e amministratori locali di avallare gli orrori di una realtà spesso paragonata ai lager nazisti. Dal lavoro concreto per l’umanizzazione di un istituto meramente repressivo nasce una riflessione culturale e politica di vasta portata sui meccanismi dell’esclusione sociale e sull’idea stessa della malattia mentale.

Nel clima febbrile degli “anni delle riforme” e del Sessantotto, libri come Che cos’è la psichiatria? e L’istituzione negata consegnano al Movimento – che aderisce con entusiasmo, ben oltre i confini nazionali – la realtà della lotta anti-istituzionale sul campo, mentre documentari televisivi come I giardini di Abele di Sergio Zavoli contribuiscono alla diffusione di una nuova sensibilità nell’opinione pubblica. Conclusa l’esperienza pionieristica di Gorizia, gli psichiatri radicali incontreranno a Trieste, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Arezzo e in tante altre città italiane una nuova generazione di amministratori capaci di rischiare per le proprie convinzioni.

La società pare ormai disposta a riaccogliere gli esclusi; l’abolizione del manicomio diventa davvero possibile. John Foot ricostruisce questa complessa vicenda con appassionato rigore storico, documentando non solo i successi e i fallimenti ma anche le feroci controversie (esterne e interne) che inevitabilmente l’accompagnarono. E che ancora non si sono spente.