Visita guidata alla Parma della Rsi - Sabato 30 aprile 2016, ore 10.00

Ritrovo davanti al Casino Petitot, Piazza Risorgimento – Parma

 

Chi sono stati quegli uomini che, tra il 1943 e il 1945, hanno torturato, ucciso e deportato partigiani, oppositori politici, ebrei? Chi erano i carnefici della Brigata nera e della polizia politica nazista? Dov’erano le loro sedi? Cos’hanno fatto? Perché nell’anniversario della Liberazione vogliamo parlare di loro?

Perché non ci basta più la retorica dei moniti, non ci basta il «Ricordate!» o il «Per non dimenticare!». Imperativi basati più su un’interpretazione moraleggiante della storia che non sulla comprensione dei meccanismi sociali e politici che hanno permesso ad alcuni uomini di concepire gli orrori commessi anche nella nostra città durante l’occupazione tedesca e il governo della Rsi.

Perché crediamo sia utile parlare dei carnefici, chiamarli con nome e cognome, soprattutto in quest’epoca di commemorazioni. E soprattutto in questa società in cui gli imperativi, i moniti tassativi che i tutori della memoria continuano a ripetere, tendono a perdere la loro forza, rischiano di essere un grido che si ascolta educatamente e compostamente nelle commemorazioni ma che nessuno ascolta più.

Perché crediamo che in ballo ci sia molto di più: la capacità di riconoscere la pericolosità del pregiudizio quotidiano, ad esempio. La capacità di accorgersi quando i diritti delle minoranze sono lentamente e progressivamente esautorati; di riconoscere quei dispostivi di potere che, al di là della possibilità di una loro ripetizione, informano ancora di sé le pratiche odierne del dominio.

Perché crediamo che la retorica degli eroi e delle buone intenzioni rischi di produrre indifferenza o insofferenza. Capire i carnefici, invece, può essere utile per imparare a riconoscerli.

 

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

 

A cura di Centro studi movimenti