Al lavoro online per i 20 anni del Centro studi movimenti

I decreti per l’emergenza sanitaria ci hanno sorpreso mentre stavamo definendo un calendario di iniziative per i vent’anni del Centro studi movimenti che, come associazione, è nato nell’ottobre 2000. In quel periodo eravamo solo un ristretto gruppo di neolaureati in storia e filosofia che aveva appena pubblicato un volume sul Sessantotto a Parma e che, dopo la ricerca per quel libro, si era trovato tra le mani diversi e interessanti scatoloni di documenti e libri, raccolti nelle cantine di alcuni protagonisti di quella straordinaria stagione di conflitti sociali e politici. Armati di quel prezioso materiale – oltre che di grande tenacia – ci mettemmo alla ricerca di una sede per poterlo catalogare e rendere consultabile poiché, a nostro avviso, aveva ancora molto da raccontare sul passato e, soprattutto, sul presente.

A distanza di due decenni il nostro gruppo si è fatto le ossa, si è strutturato e ha coinvolto altri studiosi e studiose che, a loro volta, all’interno del Centro studi hanno aperto nuovi campi di ricerca e portato nuovi saperi e discipline. L’archivio e la biblioteca hanno decuplicato il proprio patrimonio, ognuno di noi si è impegnato in numerosi progetti, dai laboratori didattici nelle scuole ai corsi della Libera università del sapere critico, dalle visite guidate in città ai viaggi di studio per ragazzi e adulti, da convegni e seminari a conferenze e attività di carattere divulgativo.

Il trasloco nella nuova sede presso Casa Matteo Bagnaresi, nel 2015, ha senza dubbio permesso di irrobustire le nostre forze e la qualità dei nostri interventi e ben rappresenta, oggi, quanto il Centro studi sia ormai cresciuto.

Inutile dire che in questo percorso di crescita abbiamo incontrato la fiducia e l’aiuto di molte persone, in primo luogo di coloro che ci hanno affidato il loro patrimonio documentario, poi di numerosi insegnanti, studiosi, amministratori, persone comuni… Insieme a questi abbracci, abbiamo conosciuto (e talvolta accusato) anche ostilità, ipocrisie e colpi bassi…

Tuttavia la cosa che ci inorgoglisce di più è il lavoro culturale che siamo riusciti a costruire, sia per la sua quantità che per la sua qualità. Un lavoro messo a disposizione della città che ci sembra, almeno in parte, essere sedimentato, seguito e apprezzato. Un lavoro che non è mai venuto meno al suo carattere critico verso la società esistente, i suoi meccanismi di potere, le sue perverse logiche di profitto.

Mentre iniziavamo a ragionare di tutto questo, a progettare il calendario dei “festeggiamenti” per i nostri vent’anni, la pandemia ci ha obbligato a fermarci. Abbiamo pensato allora che valesse la pena “approfittare”, nostro malgrado, di questa pausa forzata per dibattere di quello che siamo, e per ridefinire quello che vorremmo essere. Molte riflessioni personali e una vivace discussione collettiva online hanno scandito queste settimane del Centro studi. Al momento non sappiamo ancora come utilizzeremo questo materiale ma senz’altro a ottobre, al nostro compleanno, saremo più consapevoli di ciò che vorremmo dire alla città. Intanto, mentre proseguiamo i corsi della Lusc e i laboratori nelle scuole con lezioni online, abbiamo iniziato a riprogrammare il calendario d’iniziative del 2020, pensando a nuove forme per i nostri progetti. Da domani si inizia con il 25 Aprile.

Parma, 20 aprile 2020

Centro studi movimenti