’68 Storie di provincia. Due proiezione a Parma
Sabato 5 settembre, ore 21, Serre del Petitot – Parco Ducale
Proiezione a cura del Cinemino, in collaborazione con Comune di Parma, Centro studi movimenti, Officina delle Arti Audiovisive e Unione Pedemontana Parmense. Proiezione riservata al pubblico di ArgentoVivo (ingresso libero, prenotazione obbligatoria).
Venerdì 11 settembre, ore 21, Parco Bizzozero – Parma
Proiezione a cura del Cinemino, in collaborazione con Comune di Parma, Centro studi movimenti, Officina delle Arti Audiovisive e Unione Pedemontana Parmense. Ingresso libero, prenotazione obbligatoria
Info: centrostudimovimenti@gmail.com
Cosa è stato il lungo Sessantotto per cinque comuni della provincia parmense? Questa è stata la domanda da cui è partito il progetto del documentario ’68 Storie di provincia voluto e sostenuto dall’Unione pedemontana parmense e realizzato grazie alla collaborazione tra Centro studi movimenti e Officina della Arti Audiovisive di Parma.
Dopo una prima parte di ricerca storica affidata a Michela Cerocchi, ricercatrice del Centro studi movimenti, il documentario ha preso vita nelle menti dei due registi Milo Adami e Sandro Nardi.
Per ogni comune, Il gruppo di lavoro ha selezionato una piccola ma significativa storia che ben rappresenta la varietà dei cambiamenti sociali, relazionali, culturali, ambientali, economici e politici che hanno segnato gli anni tra il boom economico e la stagione dei movimenti.
Il documentario, dunque, segue passo a passo le vite di alcuni giovani negli anni Sessanta e Settanta nei paesi di Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza, Traversetolo e nelle loro frazioni, per raccontare un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti nei rapporti familiari e generazionali, nelle prospettive della società da costruire nel futuro.
Una giovane storica ricerca in archivio, percorre chilometri tra i paesaggi parmensi, incontra uomini e donne, li intervista e si fa raccontare storie legate al loro passato e al loro territorio. Storie che ci raccontano, da punti di vista originali, un 68 che, se ha mostrato la sua forza d’urto nelle città più grandi, ha investito con la sua potenza trasformatrice anche la piccola dimensione comunale.