Convegno di studi
Venerdì 14 Giugno 2019, ore 10.00-18.30
Auditorium Fondazione Matteo Bagnaresi – Centro studi movimenti
Via Saragat 33/a – Parma
È da ormai qualche mese che i movimenti per la giustizia climatica sono scesi per le strade di tutta Europa chiedendo, pacificamente ma con fermezza, che i governi si rapportino al riscaldamento globale per ciò che in effetti è: una crisi senza precedenti che mette a rischio la vita umana per come l’abbiamo conosciuta fino a ora.
Tuttavia, la giustizia climatica non è un orizzonte dell’ultima ora: è da almeno quindici anni che organizzazioni e comunità si mobilitano ovunque affinché a pagare il conto della crisi ambientale siano coloro che maggiormente ne portano la responsabilità – multinazionali votate al profitto a ogni costo e governi del nord del mondo – e non chi ne subisce i danni pur avendo fatto poco o nulla per scatenarla. Il riscaldamento globale non è una tragica fatalità, e nemmeno la vendetta del pianeta nei confronti di un’astratta umanità: è piuttosto la manifestazione più palese e odiosa delle diseguaglianze sociali. Questa attenzione al tema delle diseguaglianze rappresenta un ponte tra movimenti ecologisti e questione sociale generalmente intesa, e quindi anche tra ambientalismo e movimento operaio.
A questi temi il Centro studi movimenti dedicherà una giornata di riflessione. Studiosi di rilievo nazionale e internazionale rifletteranno sia sulla storia italiana dell’ambientalismo operaio sia sull’emergere globale della giustizia climatica sia – soprattutto – sul terreno sul quale questi fenomeni apparentemente lontani potrebbero entrare in comunicazione. L’obiettivo è quello di elaborare una teoria politica della crisi ecologica contemporanea, una bussola che sappia orientare l’azione dei movimenti in questo tempo incerto eppure ricco di potenzialità inesplorate.
Programma
Ore 10,00-13,00
Introduce e modera Salvo Torre (Università di Catania)
Stefania Barca (CES-Universidade de Coimbra), Laura Conti e l’ambientalismo operaio in Italia
Laura Centemeri (EHESS-Paris), L’ambientalismo operaio “visto da Seveso”
Elena Davigo (Università di Firenze), Una riforma sanitaria dal basso. (Dis)continuità tra la tutela della salute e la difesa dell’ambiente nell’iniziativa sindacale italiana (1968-1978)
Giulia Malavasi (Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione “Giulio A. Maccacaro” impresa sociale), Il caso del petrolchimico di Manfredonia
Discussione
Pausa pranzo
Ore 15-18,30
Introduce e modera Emanuele Leonardi (Centro studi movimenti)
Marco Armiero (KTH-Stockholm), I beni comuni nell’antropocene
Maura Benegiamo (Collège d’études mondiales-FMSH), Pluralizzare il capitalocene
George Caffentzis (University of Southern Maine), Energy and the Left
Giacomo D’Alisa (CES-Universidade de Coimbra), La decrescita e lo Stato
Marco Deriu (Università di Parma), Democrazia Ecologica
Alice Dal Gobbo (Università di Trento), Valore e natura
Silvia Federici (Hofstra University), Reincantare il mondo
Sergio Manghi (Università di Parma), L’Antropocene oltre il dualismo natura-politica
Vincenza Pellegrino (Università di Parma), Le nuove utopie
Luigi Pellizzoni (Università di Pisa), De-valorizzazione della natura e fine del lavoro
Discussione
A cura del Centro studi movimenti
In collaborazione con Politics Ontologies Ecology e Ecologie Politiche del Presente
Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna
Info: centrostudimovimenti@gmail.com