Presentazione del libro di Marco Baliani

(Rizzoli, Milano 2003)

11 dicembre 2003

(Rizzoli, Milano 2003)

 

11 dicembre 2003, ore 21.00
Teatro al Parco
Parco Ducale – Parma

 

Sotto la coperta, a metà strada tra i palazzi dei partiti più potenti, nel baule di una Renault 4, il corpo immobile dell’uomo di stato veniva fermato dai flash dei fotografi. La morte di Aldo Moro, dopo 55 giorni di attesa, lettere, stato d’assedio, appelli, intrighi, depistaggi e fermezza, segnò indelebilmente la Repubblica. E insieme ad essa, una generazione di militanti dell’estrema sinistra.
Una generazione cresciuta sotto le cariche della polizia, le aggressioni dei fascisti, le bombe nelle banche, nelle piazze e nei treni. Passata velocemente dai moti spontanei, ironici ed antiautoritari contro il “potere costituito”, all’inquadramento più rigido e settario nei servizi d’ordine dei gruppi, alle pratiche della difesa paramilitare nelle manifestazioni e, per alcuni settori minori, all’offensiva armata contro uno stato incapace a cambiare, impermeabile ai bisogni della società. Una generazione di giovani ventenni e trentenni che si formò politicamente nella pratica della violenza di piazza, assumendola a mito “rivoluzionario”, a valore liberatorio del processo storico. E mentre i movimenti lentamente defluivano e si ponevano a difesa di faticose conquiste, piccoli gruppi si autoeleggevano “avanguardie” del cambiamento, passavano in clandestinità, organizzavano l’attacco al cuore dello stato e, con puro atto volontaristico, pensarono di poter accelerare e cambiare i corsi della storia. In nome di una classe da loro sempre più lontana, colpirono i doppiopetti, le divise, le toghe, gli ermellini. Colpirono simboli dello stato, dietro ai quali però vi erano uomini, corpi, persone.

 

Interventi di

 Marco Baliani

 Margherita Becchetti (Centro studi movimenti)

 William Gambetta (Centro studi movimenti)

 

In collaborazione con
Comune di Parma
Teatro delle Briciole – Teatro Stabile d’Innovazione
Fondazione culturale Edison