Il fondo librario di Beppe Massari alla Biblioteca del Centro studi movimenti
A pochi mesi dalla scomparsa di Giuseppe Massari, per tutti “Beppe”, avvenuta il 23 novembre scorso, parte della sua preziosa biblioteca privata è stata donata al Centro studi movimenti. Il fondo è piuttosto consistente, composto da circa 400 volumi, per lo più di storia contemporanea ed economia politica, oltre che da centinaia di riviste, tra le quali numerose annate di «Aurea Parma» e «Universum».
Nato a Parma nel 1930 – la famiglia era di Torrechiara – Massari ha sempre preso parte attivamente alla vita civile e politica del suo tempo con spirito critico e con autonomia. Giovanissimo militante comunista, abbandona il partito nel 1956 all’indomani dell’invasione dell’Ungheria da parte dell’Armata Rossa, ma rimane comunque impegnato nell’area del riformismo di sinistra con contributi sempre originali e stimolanti.
Laureato in Economia, è assistente dell’economista Antonio Pesenti, collaborando con lui tanto all’Università di Pisa quanto a quella di Parma. Alla carriera accademica preferisce, però, quella in banca: entrato alla Banca del Monte di Parma ne diventa ben presto apprezzato funzionario, fino alla pensione nel 1990.
Sposato per tutta la vita con Emilia Azzaretti, “Milla”, Giuseppe Massari, oltre all’attività professionale, continua a partecipare alla vita politica e culturale della città, fin da quando, ancora giovane cinefilo, è tra gli animatori del Cineclub di Parma. In particolare, dagli anni Novanta insieme ad alcuni amici dà vita all’esperienza della rivista «Il Nuovo Presente», di cui è anche redattore. È nel comitato scientifico della rivista «Universum», è vicepresidente dell’Istituto storico della Resistenza di Parma, è redattore di «Aurea Parma» e collabora con la casa editrice Diabasis, dapprima con il fondatore Alessandro Scansani, e successivamente con la nuova dirigenza, di cui entra a far parte. Nell’arco della sua quasi ventennale collaborazione con la casa editrice, Massari scrive e cura anche alcuni importanti saggi: dall’antologia di «Vento del Nord», insieme all’amico fraterno Mario Rinaldi, alla raccolta degli editoriali di Baldassarre Molossi (Il coraggio di scrivere), dall’importante e ricchissimo studio dedicato alla rivista ufficiale, benché di fronda, del Partito fascista di Parma «La Fiamma» (Un dì quando le Veneri), al volume che considera il suo testamento culturale e politico, la raccolta, curata insieme a Francesca Niccolai, degli editoriali di Tito De Stefano e Ferdinando Berenini sulla «Gazzetta di Parma» diretta dal CLN, nel periodo tra il 27 aprile 1945 e il 1° luglio 1946 (I piaceri della ragione).
Beppe Massari, dunque, senza dubbio ha ricoperto un ruolo non secondario nel dibattito culturale del Parmense. Ora il suo fondo librario – arrivato al Centro studi movimenti grazie al nipote Giorgio Buzzonetti e a Giovanni Ronchini, suo caro amico – è consultabile sul catalogo on-line del Sistema bibliotecario parmense e accessibile alla città.
Parma, 23 luglio 2021
Centro studi movimenti