Visita guidata - Domenica 9 marzo 2014, ore 10,30
Passeggiata tra luoghi e vite di donne parmensi tra la fine dell’Ottocento e gli anni più recenti
a cura del Centro studi movimenti
racconti di Margherita Becchetti, Michela Cerocchi, Ilaria La Fata e Brunella Manotti
Ritrovo e partenza ore 10.30 in Borgo Felino 36 – Parma.
Una passeggiata partecipata e condivisa da associazioni e istituzioni che hanno a cuore la cura del femminile e che stimoli, una volta di più, la città a riflettere sui temi della violenza, della discriminazione e dell’esclusione cui tante donne, ancora, sono costrette, ma anche sulla risposta che altre donne, in altri tempi, vi hanno saputo dare.
Al termine della passeggiata, in piazzale Inzani, tè arabo per tutte offerto dall’Associazione Vagamonde.
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Dove siamo state…
In Borgo Felino, ancor prima che la legge 180 del 1978 decretasse la chiusura dei manicomi in Italia, alcuni spazi divennero laboratori e case. Case per donne che finalmente, dopo una vita tra sbarre e strumenti di contenzione, vennero fatte uscire dalla “prigione” psichiatrica di Colorno e che, dopo anni di istituzione totale, impararono di nuovo a prendersi cura di sé…
Borgo Riccio 36. 1993, la Biblioteca delle donne, aperta nel 1979 in via XX settembre, riaprì le porte alle donne della città. Era un luogo collettivo, in cui il tempo e i mezzi erano adeguati allo stare insieme, vedersi, ascoltarsi, parlarsi, mettersi in relazione, un luogo in cui affermare i propri desideri, confrontarsi sul mondo e su come poterlo cambiare…
Borgo Garimberti e i vicoli popolari di Parma nuova, un’enclave di disperazione e miseria tra i palazzi signorili, un luogo più sicuro, rispetto ai borghi dell’Oltretorrente, per gli uomini che potevano permettersi di pagare il lusso del piacere. E così, in quelle viuzze strette e buie, era praticata gran parte della prostituzione regolamentata – e dunque approvata e legittimata – dalle leggi dello Stato…
Piazzale Picelli. Guido Picelli, il comandante Picelli, ricordato, studiato e celebrato. E al suo fianco, almeno nella nostra memoria, sua moglie Paolina Rocchetti, che lo seguì a Lipari al confino di polizia e che, come tante altre donne in quel quartiere, finì nella rete della sorveglianza fascista e portò cucito addosso per anni lo stigma della sovversiva…
Via Imbriani. Ottobre 1941, la guerra macinava cadaveri al fronte e miseria nelle città. Dopo zucchero, pasta e riso anche il pane venne razionato, non più di 200 grammi a testa. E la rivolta esplose, come sempre capitava quando le popolane dell’Oltretorrente non riuscivano più a mettere insieme il pranzo con la cena…
Piazzale Inzani. Al centro della piazza, lo scorso anno spiccava l’immagine – grande – di una ragazza di vent’anni con la sua bicicletta, Nerina Perla, che stava lì a raccontare la storia delle tante donne che, come lei, in quel quartiere scelsero la lotta di Liberazione, scelsero di assumersi una responsabilità nel divenire storico. Oggi ci saremo noi a farci carico della sua e della loro scelta…
Con l’adesione di
Associazione Vagamonde
Associazione Futura
Biblioteca comunale “U. Balestrazzi”
Centro Antiviolenza di Parma
Cooperativa Lunaria
Lilt Parma
Maschile Plurale
PassiOn Parma
Pozzo di Sicar