Aggiornamento sul progetto "Siamo tutti partigiani"

Siamo ormai entrati nella fase finale del progetto Siamo tutti partigiani! Da alcuni mesi, un gruppo di cinque ricercatori sta lavorando alla scrittura del volume sulla storia della seconda guerra mondiale e della Resistenza nella provincia di Parma.

 

Il libro, curato dal Centro studi movimenti, sarà edito grazie al solo sostegno della cittadinanza che, attraverso una sottoscrizione popolare, ha aderito alla nostra iniziativa lanciata nell’aprile 2014. Questa intensa partecipazione, oltre all’importanza economica, ha per noi avuto un grande rilievo politico: una cospicua parte della cittadinanza ha voluto sostenere un progetto culturale che valorizza la lotta partigiana, riconoscendola dunque esemplare anche per la convivenza attuale.

 

Ma il coinvolgimento della città non si è ridotto a questo. Molti cittadini ci hanno inviato – e continuano a inviare − fotografie, documenti, ricordi di uomini e donne che hanno vissuto quella lotta. E, negli ultimi mesi, alcuni artisti e intellettuali – come Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Gabriella Corsaro, Patrizio Dall’Argine, Gianluca Foglia “Fogliazza”, Primo Giroldini, Guido Maria Grillo, Mha Corre Fra Gli Alberi, Sandro Nardi, Alessandro Nidi, Francesco Pelosi, Rocco Rosignoli e altri − ci hanno offerto il loro sostegno in piccole clip, ognuno con le parole, i mezzi e le forme della propria arte. Parole, suoni e immagini che, in questi mesi, abbiamo pubblicato settimanalmente in un blog ospitato dalla redazione locale di Repubblica (siamo-tutti-partigiani-parma.blogautore.repubblica.it).

 

Tra le tante note favorevoli, tuttavia, emerge una grave mancanza, quella delle istituzioni e della politica. Se si scorre la lista dei sostenitori del progetto, si notano certo i nomi di alcuni amministratori e dirigenti di partiti d’ispirazione democratica (e a questi pochi va il nostro profondo ringraziamento, anche perché si sono attivati di loro iniziativa). Purtroppo, però, a parte loro, la classe dirigente di Parma e dei comuni della provincia non si è granché interessata a questo progetto di ricerca storica. E dire che tante volte li abbiamo sentiti declamare – nelle loro fasce tricolorate, in cerimonie ufficiali − dell’importanza del «ricordare il passato», della «memoria storica», della Resistenza come «fondamento della democrazia» eccetera. Dove si traducono concretamente tutte quelle parole?

 

Il libro verrà presentato a primavera, nei giorni del 70° anniversario della Liberazione, in una piazza della città, magari sotto al monumento al Partigiano in piazza della Pace. Sarebbe per noi questo il modo più bello per rendere alla cittadinanza ciò che ha voluto e sostenuto.

 

Parma, 18 febbraio 2015

Centro studi movimenti