Presentazione del documentario di Marilena Moretti

22 maggio 2007

 

 

22 maggio 2007, ore 21.00
Cinema Edison d’essai
Largo VIII marzo – Parma

 

È la primavera del 1971. Un gruppo di ventenni di buona famiglia e di buone letture lascia Torino per stabilirsi a Ponte a Egola in Toscana, in un casale abbandonato. L’idea è quella di rompere con le organizzazioni politiche e praticare nel vissuto quotidiano la rivoluzione. Di fatto quella di Ponte a Egola diventa una comune.
Al nucleo originario di Torino, si uniscono ragazzi di Milano, Genova, Firenze, attratti dallo stesso bisogno di radicalità. Li accomuna il desiderio di vivere contro le regole, “senza riserve e senza tempi morti”. Si rifanno al comunismo dei Consigli, ai situazionisti e alle imprese della Banda Bonnot. Fanno uso di droga, praticano piccole illegalità, rifiutano la famiglia e il lavoro. Scrivono articoli e volantini. Si definiscono comontisti, da Comontismo, traduzione della Gemeinwesen di Marx, ovvero “comunità dell’essere”. Sul muro del casale, con la vernice rossa, c’è scritto: La rivoluzione non è una cosa seria.
La comune di Ponte a Egola dura appena un anno, si scioglie nella primavera del 1972 tra dissidi ideologici. Chi finisce in carcere, chi si ritira nel privato, chi ha problemi con l’eroina. Tutti si trovano a dover fare i conti con se stessi e con la realtà… Da allora nessuno è mai più tornato a Ponte a Egola. I rapporti si sono interrotti. Qualcuno è morto. Di altri si sono perse le tracce… L’autrice del documentario era tra loro. In questi trent’anni ha pensato spesso di salire in macchina e andare a vedere che ne è stato di quel casale. E che ne è stato di loro. E un giorno ha deciso di farlo.

 

Interventi di 

Marilena Moretti 

 

In collaborazione con 
Fondazione Solares