La Biblioteca delle donne
Via XX Settembre, 31
Nel 1979 ‒ dopo la separazione dai gruppi extraparlamentari o dai partiti politici in cui avevano militato e con alle spalle anni di autocoscienza su corpo, sessualità e relazioni fra i sessi ‒ un gruppo di femministe decise di aprire uno spazio in cui le donne potessero essere libere di confrontarsi e ascoltarsi, discutere e raccontarsi. Raccontarsi lontano da logiche maschili e patriarcali e in virtù di nuove pratiche (come ad esempio il “partire da sé” o il primato della relazione fra donne) per dare corpo a un pensiero che, dopo millenni di subalternità, irrompeva sulla scena pubblica in ragione della differenza e della libertà femminile.
In molte città, già a partire dal 1975, diversi gruppi di autocoscienza avevano sentito l’esigenza di una “pratica del fare” e fondato luoghi di donne: librerie, biblioteche, case, case editrici. Anche il gruppo parmigiano, in relazione stretta con la Libreria delle donne di Milano, decise di dar vita a un progetto concreto che fosse ben presente e visibile in città, la Biblioteca delle donne.
I libri scritti da donne ‒ in particolare quelli delle “madri simboliche” ‒ furono uno degli strumenti scelti per interrogarsi, mettersi in relazione e riconoscersi l’una con l’altra, elaborare una maturazione “a partire da sé” da riportare in una società che, nonostante le lotte degli anni Settanta e i cambiamenti legislativi e sociali, rimaneva intrisa di discriminazioni di genere.
Intitolata nel 1988 a Mauretta Pelagatti, una della fondatrici, la Biblioteca rimase attiva per quasi vent’anni elaborando documenti, ospitando presentazioni di libri, riviste e mostre fotografiche, organizzando cicli di film. Per uno scambio reale sul pensiero della differenza sessuale, negli anni Novanta aprì le porte anche agli uomini.
Chiuse nel 1997 donando l’intero patrimonio alla Biblioteca Comunale “Umberto Balestrazzi”.
Nel 2017 il fondo è stato trasferito presso il Centro studi movimenti di Parma dove è disponibile alla consultazione.
- Lussana Fiamma, Il movimento femminista in Italia: esperienze, storia, memorie. 1965-1980, Carocci, Roma 2012.
- Raccontami… Storie di ragazze (e di ragazzi) degli anni Sessanta, a cura di Centro studi movimenti e Liceo Ulivi, Parma 2012.
- Bertilotti Teresa e Scattigno Anna (a cura di), Il femminismo degli anni Settanta, Viella, Roma, 2005.
- Il movimento delle donne in Emilia-Romagna. Alcune vicende tra storia e memoria 1970-1980, Centro di documentazione delle donne, Bologna, Analisi, [1990].
- Libreria delle donne di Milano, Non creder di avere dei diritti. La generazione della libertà femminile nell’idea e nelle vicende di un gruppo di donne, Rosenberg & Sellier, Milano 1987.
- Vogliamo anche le rose, film documentario, regia di Alina Marazzi, 2008