L’attività didattica del 2019-2020

Ogni anno, in questi giorni, il gruppo di ricercatrici e ricercatori che animano la sezione didattica del Centro studi movimenti si ritrova intorno ad un tavolo per discutere dell’anno scolastico che si sta concludendo e per progettare quello futuro. In questo strano maggio 2020 questo accadrà solo online ma con lo stesso  impegno e la stessa cura che mettiamo in ogni nostro progetto.

A fine febbraio avevamo davanti a noi mesi intensi, le agende erano piene di laboratori, viaggi di studio e visite guidate, avevamo progetti avviati e l’unica fatica era quella di cercare di incastrare ogni impegno con l’attività culturale del Centro studi. Poi tutto è stato bloccato, le scuole chiuse e la nostra attività didattica si è fermata bruscamente. Ci abbiamo messo un po’ di tempo per capire come reagire attivamente e dopo qualche settimana abbiamo deciso di adeguarci alla situazione di didattica a distanza anche con i nostri laboratori. Abbiamo messo le perplessità in un angolo e abbiamo deciso di sperimentare questa modalità perché non volevamo che questa pandemia ci rendesse inattivi e invisibili. Abbiamo contattato le scuole e il corpo docente proponendo di convertire i nostri interventi e le risposte sono state positive. Nonostante la consapevolezza di tutti i difetti della didattica a distanza (mancanza di relazione, limitata laboratorialità) ci siamo avventurati in queste nuove modalità trovando classi curiose e attive, docenti impegnati e incoraggianti. I buoni risultati di questo esperimento ci incentivano a riflettere e a progettare il prossimo anno scolastico sperando di poter entrare di nuovo nelle classi, di accompagnare gruppi alla scoperta della loro città, di viaggiare con loro tra i capitoli della storia contemporanea.

Il lockdown ha comunque pesato sul bilancio dell’attività didattica del Centro studi ma, nonostante gli evidenti ostacoli, il progetto ’68 e dintorni, i laboratori per le scuole secondarie, è riuscito ad entrare in contatto con più di 50 classi arrivando ad un numero di incontri che supera il centinaio. 

Prima che l’epidemia arrivasse per il quinto anno consecutivo il progetto Municipio: luogo di democrazia, luogo di memoria ha accompagnato 67 classi delle scuole primarie e secondarie nella sala del consiglio comunale; un’esperienza in cui studenti e studentesse hanno avuto la possibilità di approfondire il tema dei meccanismi della democrazia, della politica locale e della storia della partecipazione politica attraverso una visita guidata e un gioco di ruolo.

A inizio febbraio abbiamo accompagnato un centinaio di studenti dell’Itis “Galileo Galilei” di San Secondo in un viaggio della Memoria a Cracovia e Auschwitz. Un’esperienza significativa e intensa, soprattutto per un istituto professionale e resa possibile anche dal cofinanziamento dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna.

Anche per quest’anno scolastico si sono confermate le collaborazioni con l’Anpi di Fidenza e il progetto La storia a scuola che ha coinvolto 7 classi delle scuole secondarie di primo grado “Zani” e “Vianello” e con la sezione Anpi di Medesano e l’amministrazione comunale con il progetto Diciannove anni non sono pochi. La guerra e la Resistenza nel Medesanese attraverso gli occhi delle giovani generazioni che ha portato le cinque ultime classi della scuola secondaria di primo grado “E. De Amicis” ad approfondire la storia del loro territorio e a capire il significato del 25 aprile a più di settant’anni di distanza. 

Per quanto riguarda la formazione del corpo docente, oltre ai corsi della Libera università del sapere critico (Lusc), si sono organizzati due incontri formativi sul tema dell’immigrazione e la sua narrazione sui media. Il corso Così vicini, così lontani. Strumenti per raccontare l’immigrazione ha raccolto 25 adesioni ed è stato organizzato insieme al Ciac.  Per informazioni e consulenza didattica è possibile scrivere a centrostudimovimenti@gmail.com. Il programma didattico completo e le proposte dei viaggi d’istruzione è consultabile sul sito a questa pagina.