Conversazione a partire dal volume di Enrico Serventi Longhi
(Franco Angeli 2012)
Venerdì 15 Marzo 2013
Sala Salsi della Biblioteca Internazionale “Ilaria Alpi”
Vicolo delle Asse 5, Parma
La vita di Alceste De Ambris, così suggestiva e controversa, riflesse meglio di qualunque altro le inquietudini, le oscillazioni e le ambivalenze della cultura rivoluzionaria italiana: sindacalista rivoluzionario, libertario, cospiratore, deputato, interventista, sansepolcrista, dannunziano, legionario, antifascista, massone, quattro volte esule in terra straniera.
De Ambris incontrò Parma nel 1907, quando divenne segretario della Camera del Lavoro e, la sua vigorosa attività non ebbe difficoltà a incontrarsi con quel proletariato urbano insofferente all’autorità, e disponibile allo scontro, che aveva animato le rivolte degli anni precedenti, e che ritrovava nella pratica sindacalsita una forma di partecipazione e di lotta profondamente congeniale.
L’azione diretta, la «guerra sociale» e il senso di lotta di liberazione che De Ambris attribuì all’iniziativa sindacalista ebbero effetti catalizzanti sull’Oltretorrente. La nuova sede della Camera del Lavoro in borgo delle Grazie – nell’ex convento di Santa Teresa, vicino al ponte di Mezzo – per la gente del quartiere divenne «tempio della fede, quartier generale, luogo di socializzazione, casa comune», luogo che si prendeva cura del destino dei miseri e che a tutti, anche agli ultimi, riconosceva e restituiva dignità. In Oltretorrente, De Ambris divenne una sorta di “santo protettore” dei deboli e dei poveri, amato e venerato al punto che molti bambini, nati in quegli anni, portavano il suo nome.
Interventi di
Margherita Becchetti
Valerio Cervetti
Roberto Spocci
In collaborazione con
Comune di Parma. Assessorato alla cultura
Istituzione Biblioteche del Comune di Parma