Lunedì 25 agosto 2014 - ore 18,30
Commemorazione con Andrea Bui (Centro studi movimenti)
Viale Tanara, davanti alla lapide dedicata a Mario Lupo – Parma
Nell’estate del 1972 l’Italia era un paese in piena trasformazione, attraversato da un esteso risveglio sociale, dalla presa di parola di migliaia di giovani, decisi a mettere in discussione le gerarchie e i rapporti di potere. A quell’urto conflittuale si contrapposero forze che invece miravano non tanto alla difesa dell’esistente ma addirittura a una restaurazione dello Stato autoritario, a un regime di tipo fascistoide. Nacque sostanzialmente così la “strategia della tensione”, l’idea di fomentare la paura e l’insicurezza nell’opinione pubblica – attraverso bombe in banche, piazze e treni – per favorire una svolta antidemocratica, per reprimere quella nuova partecipazione politica e disfare quella ancor debole democrazia.
Dentro questo disegno reazionario fu lasciato ampio spazio ai gruppi neofascisti che concepivano la violenza come elemento centrale del loro agire politico, adiacenti al Movimento sociale italiano ma da esso non controllabili, che si muovevano con aggressioni, pestaggi e piccoli attentati.
In questo scenario si deve inquadrare l’assassinio di Mario Lupo a Parma, la sera del 25 agosto 1972. In quell’aggressione stanno molti dei protagonisti di quella fase storica: un piccolo commando di picchiatori della destra radicale, armati di coltelli, già conosciuti alla Questura per le loro azioni squadriste; un giovanissimo operaio, immigrato dalle terre del Sud, attivista della sinistra rivoluzionaria che sogna, insieme ad altri, un mondo diverso; una città, distintasi per il suo antifascismo più risoluto, che vede nella morte di quel giovane il ripetersi del sacrificio di altri suoi figli in un passato non lontano.
Comitato antifascista Mario Lupo
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L’intervento di Andrea Bui sul canale youtube di RossoParma
Dalla “Gazzetta di Parma” del 26 agosto 2014