Replica a un esponente di Fratelli d’Italia di Parma

Leggiamo sulla “Gazzetta di Parma” del 2 luglio scorso le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale circa l’attività didattica del Centro studi movimenti e ne restiamo un po’ sconcertati. Numerosi sono gli errori e le inesattezze del suo comunicato in merito a nomi, relatori e situazioni (questioni che peraltro un rappresentante eletto dai cittadini avrebbe il dovere di documentare con più precisione) ma non è su questo che vogliamo replicare. Su due questioni ci sentiamo di dover chiarire.

La prima: il consigliere lascia intendere che la vasta attività didattica del Centro studi (470 incontri, 33 scuole, circa 200 insegnanti e oltre 5.800 alunni coinvolti solo per l’anno scolastico 2023-24) sia voluta e finanziata dal Comune di Parma e dalla Regione Emilia Romagna. In realtà sono le scuole di ogni ordine e grado, private e pubbliche, a richiedere l’intervento dei nostri ricercatori, intervento proposto dai docenti, approvato dai dirigenti e dai consigli di classe, apprezzato da studenti e studentesse e dalle loro famiglie.

La seconda: da quanto il consigliere scrive, sembrerebbe che dirigenti e docenti non vedano l’ora di avere in classe i ricercatori del Centro studi per svolgere “un vero e proprio indottrinamento marxista”. Come rispondere razionalmente a un’affermazione tanto irrazionale? Forse così: o la “dottrina marxista” ha ormai contagiato, come un virus, gran parte del corpo docente del Parmense e dunque si avvicina il rischio di una “rivoluzione bolscevica” oppure il nostro consigliere comunale ha le idee confuse. Forse scambia il sapere critico per un’ideologia sovversiva da combattere ed estirpare. Forse considera i valori e i riferimenti democratici, previsti dalla Costituzione repubblicana, come elementi pericolosi per la gloria nazionale. Forse vorrebbe replicare al dubbio, al confronto e al dialogo, con un più semplice e fanatico “credere, obbedire, combattere”, come del resto, sappiamo dall’inchiesta di Fanpage, molti fanno nel suo partito.

Parma, 3 luglio 2024

Centro studi movimenti