Una lettura dei giovani nel Novecento attraverso il cinema

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a cura di Andrea Palazzino
 
 
Fin dalla sua nascita alla fine dell’Ottocento, il cinema sembrò andare a braccetto con il mito moderno della giovinezza. In particolare, il nazionalismo esaltò il vitalismo romantico con cui veniva rappresentato il giovane (sempre maschio, militarizzato, aristocratico o borghese). Il movimento operaio, ma ancora di più i regimi fascisti, erediteranno poi questa impostazione facendo assurgere l’essere giovani a mito rinnovatore della società.
Negli anni Cinquanta, prima negli Stati Uniti e poi in Europa, apparve sulla scena sociale, per la prima volta, un’autonoma soggettività giovanile. Nel mondo adulto si diffuse l’idea del giovane “deviante”. I giovani si identificarono nella figura del ribelle senza causa e James Dean e Marlon Brando simboleggiarono presto il mito del giovane aggressivo, contraddittorio, fragile e tormentato.
Con gli anni Sessanta, grazie anche ai grandi cambiamenti seguiti al boom economico, i giovani diventarono un soggetto autonomo. Essere giovani significava avere un proprio stile di vita nettamente differenziato dagli adulti, con i propri riti, la propria cultura, i propri stili di consumo.
La fine degli anni Settanta si caratterizzò come età del riflusso. Al ritmo di Saturday Night Fever, si passò dalla felicità collettiva alla salvezza individuale. Se non si riesce più a cambiare il mondo almeno si può essere singolarmente felici. Il biennio ’77-79 aprì al “ritorno al privato” e alla carriera negli edonistici anni Ottanta. Top Gun e American Gigolò ne diventarono il manifesto cinematografico.
Con gli anni Novanta, però, le speranza e i sogni di successo si trasformarono spesso in incubi di una generazione caratterizzata dalle passioni tristi. Il cinema non poté che mostrarla disperata, cinica e disillusa in film come Clercks e Paranoid Park.
 
Durante l’unità didattica si utilizzeranno principalmente spezzoni di film.
 

Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno. Le lezioni non necessitano di particolari prerequisiti. Gli incontri sono adatti a studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.