Un sorriso per te, cara Rossana
Una foto leggermente fuori fuoco la ritrae mentre porta uno scatolone di documenti per il trasloco. Altre mentre scheda le riviste dell’emeroteca. Altre ancora alla scrivania, davanti al computer, intenta a compilare inventari. In tutte ha uno splendido sorriso, pieno di gioia, dedicato a chi la guarda. Un sorriso generoso che non potremo vedere più. La nostra Rossana ci ha lasciato sabato scorso.
Rossana Morini era parte del collettivo del Centro studi movimenti da molti anni, dal 2008, quando si era proposta di dare una mano a riordinare i documenti dell’archivio. E da quel momento la sua presenza è stata una certezza, prima nella sede di via Testi, dove aveva a disposizione una sua scrivania, spesso sommersa da carte e cartoni, poi nella nuova biblioteca, negli spazi di Casa Matteo Bagnaresi, dove aveva ripreso il lavoro ordinando riviste e materiali. Si occupava di archiviazione e catalogazione dei fondi dell’archivio ma ovviamente, come tutti noi, si adattava a fare quello di cui c’era necessità, felice di essere parte di un progetto di critica culturale.
Rossana si era laureata in Filosofia nel 2006 all’Università di Parma e, pur trovando lavoro in altri ambiti, aveva continuato a coltivare la sua passione per gli studi filosofici e psicologici. Dopo la sua tesi di laurea sul pensiero di Serge Latouche, ha continuato a formarsi frequentando corsi di perfezionamento ed ha scritto una tesi sul dialogo interculturale di Raimon Panikkar. Poi, nel 2012, ha scelto di diventare counselor umanistico ad indirizzo rogersiano-gestaltico, conseguendo un master quadriennale presso la Libera Accademia delle Scienze Umane di Parma, con uno scavo sulla drammatizzazione dei sogni nella Gestalt. Si era iscritta al registro del Coordinamento Nazionale Counselor Professionisti e avrebbe senz’altro voluto far diventare questo suo interesse una professione.
Nonostante il lavoro, i pesanti travagli a casa e gli studi, riusciva sempre a riprendere e a recuperare il suo impegno con noi in archivio. Sempre con il buon umore, perché se era triste preferiva stare per sé. Disponibile ma riservata, Rossana era quel che si usa dire “una persona solare”. Pronta a condividere un sorriso, anche nei molti momenti difficili che la sua vita ha attraversato.
Gli ultimi mesi sono stati senz’altro la prova più ostile. Ce lo raccontavano i suoi messaggi dall’ospedale. Messaggi pieni di forza e di grande dignità, che promettevano ‒ se fosse riuscita ‒ nuovi sorrisi… sorrisi che ci mancheranno. Ora, purtroppo, tocca a noi sorriderti, ricordandoti, cara amica.
Parma, 20 marzo 2025