Viaggio di studio per adulti a Sarajevo, Srebrenica e Mostar
Durante il Novecento la Bosnia Erzegovina è stata teatro di molte delle guerre che hanno segnato la storia del secolo breve, e in particolare lo è stata Sarajevo, sua capitale. È a Sarajevo che nel 1914 un colpo di pistola diede inizio alla Grande guerra e, ottant’anni dopo, si svolse l’assedio più lungo che si sia mai verificato dalla fine del XX secolo, dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996. Le guerre nazionaliste degli anni Novanta in questo territorio non hanno solo cancellato la Jugoslavia dalle carte geografiche e dal panorama mentale di molte persone, ma hanno indebolito anche il vivace clima culturale che segnava questo paese, interessantissimo (e unico) laboratorio multietnico e multiculturale.
Il nostro secondo viaggio dopo la pausa Covid ci porterà a Sarajevo e in Bosnia, cuore pulsante dei Balcani Occidentali, attraverso tre città simbolo profondamente segnate dalla guerra degli anni ’90: Sarajevo, Srebrenica e Mostar. Andremo alla scoperta di un paese complesso e affascinante, in equilibrio tra passato e presente e incontreremo testimoni, storici, esperti e associazioni di donne locali.
Il viaggio avrà l’accompagnamento speciale di Roberta Biagiarelli (artista multidisciplinare e maker culturale, appassionata di Balcani con uno sguardo dedicato al genocidio di Srebrenica) e di Azra Nuhefendic (giornalista e scrittrice di origine bosniaca, testimone diretta della guerra) e sarà costellato da letture a tema per approfondire la conoscenza del territorio e favorire un ingresso emotivo nella società bosniaca attuale post-conflitto.
La proposta è stata ideata dal Centro Studi Movimenti di Parma e da Culturelabs – Viaggi della Memoria: gli aspetti logistici sono curati dall’agenzia turistica cooperativa CultureLabs e le visite guidate sono svolte da guide professioniste con particolare specializzazione relativa al tema richiesto.
Durata: 6 giorni / 5 notti con pernottamento in hotel*** con colazione.
Come nelle passate edizioni, anche questo viaggio prevede:
Accompagnamento: saranno presenti durante tutto il viaggio più professionisti del Centro studi movimentiche si occuperanno della contestualizzazione storica e della mediazione linguistica.
Visite guidate: le visite guidate sono svolte da professionisti con particolare specializzazione sui temi proposti, agevolate da una dotazione di auricolari radioriceventi per ogni partecipante.
Incontro introduttivo: la preparazione prima del viaggio non solo è un’occasione eccezionale di approfondimento offerta ai partecipanti, ma è anche la base di partenza per una visita proficua ai luoghi complessi da decifrare come quelli che si visitano durante un simile viaggio.
PROGRAMMA
Giovedì 3 ottobre – Viaggio
Partenza pullman (ore 19.00)
Venerdì 4 ottobre – La guerra degli anni ’90
Mattina: Arrivo a Sarajevo (ore 12.00) e sistemazione in hotel
Pomeriggio: Visita guidata e testimonianza “Il conflitto degli anni ’90”
Cena in hotel
Sabato 5 ottobre – Srebrenica
Mattina: Partenza pullman (ore 07.00) e arrivo a Srebrenica (ore 10.30)
Visita guidata al Memoriale di Srebrenica
Pranzo presso l’associazione locale di donne
Pomeriggio: Visita guidata al Museo di Potočari
Partenza (ore 16.00) e arrivo a Sarajevo (ore 19.30)
Cena libera
Domenica 6 ottobre – Sarajevo multiculturale
Mattina: Colazione e check-out
Visita guidata “Sarajevo multiculturale”
Pranzo libero
Pomeriggio: Visita guidata “La città e le guerre del ’900”
Partenza pullman (ore 17.00) e arrivo a Mostar (ore 20.30)
Cena al ristorante
Sistemazione in hotel a Mostar
Lunedì 7 ottobre – Mostar
Mattina: Check-out
Visita guidata alla città di Mostar
Pranzo presso l’associazione locale di donne
Pomeriggio: Tempo libero
Partenza pullman per l’Italia (ore 19.00)
Cena libera in autogrill
Martedì 8 ottobre – Rientro
Arrivo
a Parma (ore 09.00)
COSA VISITEREMO
Visita guidata “Il conflitto degli anni ’90”
Passeggeremo a piedi partendo dalla Sniper Alley (il Viale dei cecchini) e dal Palazzo del Parlamento, luogo in cui il 5 aprile 1992 100.000 persone presero parte ad una manifestazione per la pace, mentre eventi bellici erano già in corso nel resto della Bosnia-Erzegovina. Ci fermeremo di fronte al Museo Nazionale della Bosnia-Erzegovina, dove è conservata l’Haggadah, il documento sefardita più antico del mondo. Cammineremo verso il centro, raggiungendo il ponte Vrbanja che separava la città dalle zone occupate dai serbo-bosniaci, oggi rinominato Ponte Suada e Olga, le prime due donne vittime dei colpi dei cecchini. Raggiungeremo il Palazzo della Presidenza dove il 2 Maggio 1992 si combatté la battaglia decisiva per la difesa della città a scongiurarne la caduta e la completa occupazione da parte dei serbo-bosniaci. Cammineremo fino al monumento ai bambini di Sarajevo uccisi durante il lungo assedio e al teatro “Kamerni55” che nonostante la guerra, rimase aperto e nutrì la resistenza culturale e lo spirito di sopravvivenza dei sarajevesi.
Visita guidata “La città e le guerre, il 900”
Partiremo dalla Vjecnica, la ex-Biblioteca di Sarajevo, uno degli edifici simbolo dello scoppio della Prima guerra mondiale. Faremo sosta al Ponte Latino (Latinski Most) di fronte al piccolo Museo della Prima guerra mondiale, poi ci inoltreremo centro storico della città vecchia (Bašćaršija) per capire non solo la guerra degli anni Novanta, ma anche il ruolo rivestito da Sarajevo nella prima e nella seconda guerra mondiale. Cercheremo poi di indagare le ragioni su come e perché sia stato possibile tenere sotto assedio per quattro anni (5.04.1992 – 29.02.1996) una città europea come Sarajevo con 600.000 abitanti, e vedremo dove si sono compiuti il massacro della fila per il pane e quelli di Markale. Riconosceremo alcune “Rose di Sarajevo” di cui la città era disseminata, memoriali di prossimità che segnano i luoghi dove i civili vennero colpiti dal lancio di granate. Le ‘Rose di Sarajevo’ stanno per lo più scomparendo a causa del passare del tempo e dell’incuria. Ci fermeremo alla Fiamma eterna (Vjecna Vrata), memoriale per le vittime della Seconda guerra mondiale per proseguire sulla principale Titova ulica (la via del Maresciallo Tito), cercando di capire come si potesse vivere in una città assediata, in spazi di movimento estremamente limitati e quali fossero i punti più pericolosi.
Visita guidata “Sarajevo multiculturale”
Il percorso toccherà diversi luoghi con la visita a musei e edifici di culto per leggere attraverso la varietà delle architetture la multiculturalità della città. Partiremo dalla Biblioteca Nazionale di Sarajevo (antico Municipio del periodo austro-ungarico fino alla fine della Seconda guerra mondiale) e visiteremo la mostra permanente al suo interno. Proseguiremo a piedi verso la vicina e antica Chiesa ortodossa di San Michele del XVI secolo con annesso museo delle icone. Raggiungeremo il Morica Han, un caravanserraglio del 1530 di costruzione ottomana dove si potrà anche sostare per degustare il tipico caffè turco locale. Poco distante incontreremo la principale Moschea Gazi Husrev Bei (1532); di seguito visiteremo il Museo ebraico collocato nell’antica Sinagoga Sefardita di Sarajevo (1560) con una mostra permanente sulla Shoah e concluderemo l’itinerario con la visita alla Cattedrale cattolica del Sacro Cuore.
Memoriale di Srebrenica e Museo di Potočari
Il Memoriale di Srebrenica, ufficialmente noto come Memoriale e cimitero di Srebrenica-Potočari per le Vittime del Genocidio del 1995, è composto da un cimitero in ricordo delle vittime del massacro di Srebrenica del luglio 1995, in cui furono uccise oltre 8.000 persone. All’entrata del Memoriale si stende il muro della memoria, lastre posizionate a semicerchio dove sono incisi i nomi delle oltre 8.000 vittime del massacro, sia quelle sepolte nel cimitero che quelle ancora disperse. All’ingresso si trova la Muṣallā, il luogo per la preghiera comune che precede la sepoltura. Intorno all’area centrale, a forma di petali di fiore, sette spiazzi di terra sono coperti quasi interamente da sottili lapidi bianche. Il cimitero è in continua espansione, ed ogni anno l’11 luglio dal 2003 vengono sepolti i resti delle vittime ritrovate. La vasta area museale – antistante al Cimitero e parte del centro memoriale di Potočari – ha sede nell’ex fabbrica di batterie navali dove si trovava il comando del battaglione olandese della missione ONU “UNPROFOR”, a cui era stato affidato il compito di difendere l’area protetta di Srebrenica. Nonostante le assicurazioni fatte più volte alla popolazione, però, le truppe internazionali, non furono in grado di contrastare le operazioni delle truppe di Ratko Mladić (ex comandante delle truppe serbo-bosniache, processato presso il Tribunale internazionale dell’Aja e oggi all’ergastolo per genocidio e crimini contro l’umanità) che, dopo aver separato donne e bambini dagli uomini, eseguirono il massacro. Il 23 maggio 2024 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito che fin d’ora l’11 luglio diventerà la ‘Giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio di Srebrenica”
Mostar
La città sorge sul fiume Neretva, nel cuore dell’Erzegovina e il suo simbolo è lo Stari Most (Ponte Vecchio), un magnifico ponte ottomano ad arco costruito nel XVI secolo che unisce le due sponde del fiume e idealmente le due comunità, quella croato-cristiana da un lato e quella bosniaco-musulmana dall’altro. Nel 1992 dopo che la Bosnia-Erzegovina dichiarò la propria indipendenza, la città venne aggredita e messa sotto assedio da parte delle truppe dell’Armata federale Jugoslava (JNA) supportate dall’esercito serbo-bosniaco (VRS), ma inizialmente croati e musulmani scelsero di combattere insieme contro il comune nemico e riuscirono ad allontanarlo. La situazione cambiò nel corso del 1993, la città di Mostar si divise tra le forze croato-bosniache a ovest e l’esercito della Repubblica di Bosnia-Erzrgovina, a est, dove abitavano i musulmani-bosniaci. I combattimenti proseguirono e furono molto distruttivi, provocando immense sofferenze alla popolazione locale. Il 9 novembre 1993 l’artiglieria croata, dopo giorni di bombardamenti incessanti, distrusse lo Stari Most. La distruzione del ponte rappresentò l’apice della drammatica guerra che i croati condussero contro i propri vicini ed ex alleati: i musulmani bosniaci. L’azione ebbe un enorme impatto psicologico sulla popolazione musulmana. Da quel momento, infatti, la città cessò di esistere come spazio urbano condiviso per trasformarsi in due nuclei attraversati da una nuova e netta linea di confine, la città vive ancora oggi sospesa e divisa da un muro invisibile.
Dettagli e Condizioni
Quota di partecipazione individuale: 550,00 € a persona in camera doppia (+ 15€ iscrizione Centro studi movimenti), (minimo 46 persone)
Supplemento singola 30€
Possibilità di stipulare assicurazione facoltativa per annullamento viaggio causa infortuni e malattia inclusa positività a Covid 55€
Per i docenti: è possibile utilizzare il bonus docenti per un massimo di 400€
Iscrizioni e caparra 150€ a persona entro il 19 luglio 2024
Posti limitati
Per info e iscrizioni: centrostudimovimenti@gmail.com / 333-5410221 / 328-9769438
Per gli insegnanti
Il viaggio di studio potrà essere certificato come Formazione nell’ambito della legge 107/2015 e pagato con 400,00€ della Carta docenti. Ricordiamo che ogni insegnante ha diritto annualmente a 5 giorni di permesso per la partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio.
La quota di partecipazione comprende
– 1 incontro introduttivo – 1 Pullman GT per tutta la durata
del viaggio – 1 ricercatrice (Roberta Biagiarelli) per tutta la durata del
viaggio – 3 pernottamenti in hotel*** in camere doppie con prima colazione – 4
pasti in hotel, al ristorante – 5 visite guidate – Ingressi nei musei e luoghi
di memoria indicati – Sistema di auricolari radioriceventi per ogni
partecipante – Tassa di soggiorno, ove richiesta – Assicurazione medica, RC –
Consulenza storica, progettazione e logistica
La quota di partecipazione NON comprende
– Assicurazione annullamento viaggio individuale (costo 40€ con franchigia di 80€)
– I pasti non indicati nel programma e le bevande
– Mance ed extra personali
– Eventuali supplementi dovuti all’aumento del costo del carburante
– In genere tutto quanto non menzionato nel programma L’organizzazione tecnica del viaggio è demandata all’agenzia CultureLabs. CultureLabs potrà annullare il contratto di viaggio qualora il numero di partecipanti minimo per l’attuazione del viaggio stesso non fosse raggiunto. In tal caso, l’Agenzia si obbliga a dare notizia al partecipante dell’annullamento del viaggio non oltre i 15 giorni antecedenti la data di partenza prevista dal programma di viaggio.