Antifascisti parmensi nella guerra di Spagna
Marco Severo
Bfs - Centro studi movimenti, Pisa, 2017, 224 pp.
Sono ventenni, trentenni, quarantenni, sono popolani della città e contadini della provincia. Le carte di polizia li chiamano comunisti, anarchici o solo antifascisti. Sono i sovversivi di Parma e delle terre circostanti, che tra il 1936 e il 1939, unendosi a quel vasto moto di popolo che fu la guerra di Spagna, si arruolarono come volontari nelle Brigate internazionali per combattere le forze reazionarie di Francisco Franco. Arrivarono dopo viaggi rischiosi, lasciarono a casa genitori, mogli e anche bambini piccoli. Alcuni morirono in battaglia, altri furono feriti o risultarono dispersi. Seguendo le strade che attraverso i Pirenei e la Catalogna conducono al fronte, il libro ricompone i sentieri personali dei parmensi che sulle trincee antifranchiste misero in gioco se stessi, trovarono spunti di esaltazione o motivi di profondo sconforto affrontando un nemico per sconfiggere il quale, da lì a poco, sarebbe servita una guerra mondiale. Un’intuizione, quest’ultima, che ne fa oggi i primi resistenti al fascismo e che li rende − come ha scritto Attilio Bertolucci sulle Barricate del 1922 – “vincenti per qualche giorno, vincenti per tutta la vita”.
L’autore
Marco Severo ha lavorato come giornalista per diversi quotidiani e riviste. Collabora con il Centro studi movimenti di Parma ed è autore di vari libri, fra i quali Sconvocati. Le tangenti, la rivolta, la crisi del sistema Parma (Fedelo’s, 2012), Parma, Italia. Una città frontiera fra berlusconismo e democrazia a 5 stelle (et. al., 2013) e Il miracolo del latte. Quando il lavoro salvò la Parmalat (Ediesse, 2013).
Indice
Prefazioni di Italo Poma e Alberto Bonora
Introduzione
Capitolo primo
Barcellona, nulla è cambiato
La guerra di Spagna, le origini
Parigi, un pomeriggio di luglio
Madrid, la prima resistenza
Balad, Somalia, 18 luglio 1936
Fratellanza anarchica
Un pacifista in guerra
Un riformista in guerra
Capitolo secondo
Il destino di un anarchico
«Come cavalli alla partenza»
Vestito di nero, con i baffi
Oltretorrente, Oltralpe
La nascita delle Brigate Internazionali
Ritorno alle armi
In guerra in taxi
«¡Viva los hermanos internacionales!»
Il battaglione Garibaldi, un parmense ai vertici
La guerra e le ragioni di un individuo
Polline di fiori
Madrid, morte di un consigliere provinciale
Una quasi-vittoria, una quasi-sconfitta
Harar, Etiopia, dicembre 1936
Vite passate in fretta
Capitolo terzo
Per la pace, il pane, la libertà
In guerra senz’armi
«Sono un anarchico, non un assassino»
Pessima notizia all’alba
Una storia interrotta nel 1923
In ordine sparso
«Italiani quali?»
Nuove reclute
Cent’anni lontano
I bomberos, ovvero una guerra che non c’è più
Fantasmi inafferrabili
Dal Friuli alla Spagna (passando per l’Africa)
Quelli del 1938
L’Ebro
Posta da Parma
Epilogo
Appendice
Per saperne di più: libri, film, siti internet
Indice dei nomi